DI DIEGO MOTTA
L’ ovazione tributata dal Teatro Ariston a Roberto Benigni, il giorno dopo, si trasforma nell’omaggio dovuto anche dal mondo politico, tutto unito (o quasi) dall’Inno spiegato e cantato dal comico toscano. I complimenti più graditi arrivano già nella serata di giovedì, quando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, telefona per congratularsi per la passione e la competenza con cui Benigni ha interpretato e tradotto il senso profondo dell’Unità d’Italia.
Lo show è stato così apprezzato che ora già si parla di farne un 'pezzo' da trasmettere nelle scuole. «Perché no?» ha risposto il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini a chi le chiedeva dell’idea di portare nelle classi di tutta Italia il video sull’esegesi dei 150 anni dell’Unità. Per gli altri esponenti di governo presenti in sala giovedì sera, la rappresentazione dell’Inno è stata semplicemente «straordinaria ». Parole dei ministri Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Per il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, «Benigni è riuscito a dare un’anima alla vicenda risorgimentale, che va ripercorsa nella memoria degli italiani». «Non ho mai amato l’inno, ma Benigni me l’ha fatto capire» gli ha fatto eco il governatore della Puglia Nichi Vendola. Addirittura c’è chi, come il parlamentare dell’Italia dei Valori, Pancho Pardi, celebra lo show del comico toscano dicendo che «abbiamo bisogno di scossoni come questi, per unirci in una grande mobilitazione».
Le uniche note stonate per Benigni arrivano dalla Lega Nord, uno dei bersagli preferiti tra l’altro della satira del premio Oscar, che nella spiegazione di un passaggio dell’Inno si è rivolto ironicamente al leader Umberto Bossi. Ieri dal Carroccio, sia pur velatamente, sono filtrati mugugni non tanto per la performance sull’Inno, quanto per il compenso di 250 mila euro, ritenuto esagerato.
Ironico infine il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, appassionato di cavalli, che si è soffermato sull’ingresso dell’attore nel teatro in sella a un cavallo bianco, parlando di «spot straordinario a favore dell’ippica ». Piccoli distinguo che non cambiano il senso di una serata memorabile anche per la politica italiana, che grazie alla poesia dell’attore toscano ha aperto così le celebrazioni che porteranno alla festa nazionale del 17 marzo.
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